Weekly Playlist N.05 (2022)

 

Frattanto che il reparto notizie si trova a gestire un crescente numero di aggiornamenti come non era stato dalla fine dello scorso anno, il reparto di Pagan Storm Webzine addetto invece alla selezione dei singoli con i quali imbottire le playlist del giovedì può così ampliare la sua scelta, a partire dai monicker che su queste pagine attendiamo maggiormente e da cui ci aspettiamo il meglio, specie visti i precedenti: peccato solo che i dettagli e la strepitosa anteprima messi in circolazione per il lancio del prossimo Aethyrick non ci siano pervenuti in tempo e prima della completa stesura del palinsesto odierno, ma siccome Pilgrimage” arriverà l’ultimo giorno di marzo (e sarà con tutta probabilità il motivo principale dietro il ritorno di una certa rubrica mensile, mancata sul finire di gennaio per la latitanza di assoluto gradimento da parte dello staff), non soltanto la sua presenza è chiamata per la prossima, ma oggi potrebbe essere invero opportuno giocare d’anticipo ed azzardare tre dischetti che potrebbero fargli compagnia, e magari più avanti vedere se sono gli stessi vostri o se siamo stati noialtri a cambiare idea.
In ricordo dell’illustre quanto oscuro passato si parte quindi con i Dark Funeral, premiata ditta svedese che in molti attendono al varco il 18 marzo con il nuovo We Are The Apocalypse”: ormai dopo tutti questi anni Lord Ahriman e la sua allegra brigata abbiamo imparato a conoscerli, ergo si passi oltre quel titolo e si apprezzi dunque l’atmosfera evocativa tirata su con pochi mezzi ma alcune buone intuizioni nel bel primo singolo “Let The Devil In”. Giochiamo poi un po’ di contrasto in tutti i sensi e giriamo innanzitutto il mappamondo fino alle lunghe coste della California, da dove i Cailleach Calling paiono intenzionati a decantare luci ed ombre delle metropoli dello spirito tramite il debutto Dreams Of Fragmentation”, nei negozi giusto il venerdì prima. Ovviamente la copertina, lo zampino di Debemur Morti e perfino di un ex-batterista degli ucraini impiegato come session-man non devono essere motivi sufficienti per derubricare questo nuovo progetto a banale remake hollywoodiano dei White Ward, come “Bound By Neon” lascia trasparire dai suoi comunque torbidissimi ma originali otto minuti abbondanti che lasciano estasiata l’ala di pubblico audace ma non boccalona come la si vorrebbe. Per tutti gli altri, le mazzate questa volta sono garantite per gentile concessione dei teutonici Chaos Invocation in arrivo il 24 marzo col nuovo Devil, Stone & Man”, e starvene a parlare mentre grandinano pallottole tipo “Strike Of The Dominator’s Fist” non è esattamente consigliabile né per noi qui in studio, né per voialtri che ci seguite da casa.
Come corredo alla tripletta prevista per il prossimo futuro lo staff ha infine messo mano a Follow Me” dei russi Eisflammen, ottima proposta all’indirizzo dei naturalisti in ascolto venuta fuori dall’altrimenti poco proficuo gennaio e presentata dalla cadenzata “The Bonfires”, ed all’ultimo full-length dei Khold Til Endes” direttamente dal 2014: rispolverato mediante “Skogens Øye” in attesa della conferma del nuovo parto di questi rognosi veterani norvegici.
Usare una traccia di otto anni fa per parlare del presente, per quanto irragionevole possa sembrare, è anche un buon ponte per poter raggiungere l’altra riva del fiume nero su cui si ammucchiano cianfrusaglie che potrebbero sempre tornare utili al viaggiatore rimasto senza meta, il quale può rovistare tra esse alla ricerca di luoghi della mente ancora mai raggiunti o da tempo non frequentati; un esempio, giusto per parlare un po’ d’idioma italico, è l’Ars Alchemica” che nel 2017 aveva infilato il nome dei riminesi Funera Edo nella ristretta cerchia dei migliori interpreti del genere sul suolo peninsulare, tanto da comportare allora la doverosa copertura a mezzo recensione a nostra firma ed ora una reprise della sopraffina “Ego Sum Deum Meum”. La Svezia onorata già in apertura pretende tuttavia altro sangue versato sull’altare ed i suoi figli Lord Belial obbediscono con il pezzo omonimo del fin troppo trascurato Angelgrinder”, colpo di coda risalente al 2002 e purtroppo persosi nella nutrita discografia dell’act di culto con sede a Trollhättan, mentre subito dopo i beneamati Helheim riportano mamma Norvegia al centro del mondo facendo calare il ’95 e l’esordio Jormundgand” su di noi, povere vittime della marcia vichinga oggi diretta dall’arrembante “Nattravnens Tokt”.
Se però di Norvegia vogliamo discutere, noi, qui, ci teniamo a concludere vantandoci un pochetto della splendida cornice che apre e chiude l’appuntamento di oggi, mettendo insieme un tesoro tra i meglio celati dalla Terra dei Fiordi ed un disco che le luci boreali come quelle della ribalta se le è prese a forza: rientrata a pieno regime in attività, la divisione Darkest Past questa settimana ha fatto incetta di salmone, specialità nazionale amata da chiunque alla stregua del Sons Of Northern Darkness” pubblicato venti anni addietro dagli Immortal e celebrato da “In My Kingdom Cold” in tandem coi ghiacciati fiumi di parole spesi; in parallelo alcuni redattori si sono però concessi anche qualche boccone di balena, pietanza pregiata eppure tenuta ben nascosta da occhi giudicanti tanto quanto l’EP venticinquenne From Haavardstun” dei misconosciuti Bak De Syv Fjell che poi, se si va a sentire la title-track (che vi accoglie in apertura) e ad informarsi un minimo, si scopre che loro tanto misconosciuti non sono affatto…

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Bak De Syv Fjell“From Haavardstun” (from From Haavardstun” (EP), Edged Circle Productions 1997)

2. Funera Edo“Ego Sum Deum Meum” (from Ars Alchemica”, Autoprodotto 2017)

3. Eisflammen“The Bonfires” (from Follow Me”, Depths Of Void Records 2022)

4. Dark Funeral“Let The Devil In” (from We Are The Apocalypse”, Century Media Records 2022)

5. Cailleach Calling“Bound By Neon” (from Dreams Of Fragmentation”, Debemur Morti Productions 2022)

6. Khold“Skogens Øye” (from Til Endes”, Peaceville Records 2014)

7. Chaos Invocation“Strike Of The Dominator’s Fist” (from Devil, Stone & Man”, World Terror Committee 2022)

8. Lord Belial“Angelgrinder” (from Angelgrinder”, No Fashion Records 2002)

9. Helheim“Nattravnens Tokt” (from Jormundgand”, Solistitium Records 1995)

10. Immortal“In My Kingdom Cold” (from Sons Of Northern Darkness”, Nuclear Blast Records 2002)

Michele “Ordog” Finelli

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